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Il mio approccio

Figlia di una docente di liceo e di un Dirigente Scolastico, entrambi in pensione, moglie di un docente e videomaker freelance e mamma. Ho sempre vissuto e vivo la scuola come una realtà affascinante, complessa e complicata. Questo ambiente mi ha insegnato quanto sia importante saper comunicare e mediare in vista del benessere di tanti soggetti coinvolti anche nelle semplici dinamiche quotidiane.
Per questo anche nel mio lavoro con i singoli, bambini, adolescenti o adulti che siano, il mio approccio ipotizza e crea interventi che, laddove fosse utile, coinvolgano la rete che li vede come protagonisti. Talvolta svolgo incontri con i bambini o ragazzi insieme ai loro genitori oppure con i loro docenti. Tale approccio ha trovato le sue radici culturali e teoriche negli studi, prima di filosofia poi della facoltà di psicologia ad indirizzo prevalentemente familiare-sistemico e, negli ultimi anni, sistemico-pluralista della formazione in mediazione familiare.

Oltre ad avere uno sguardo circolare, rivolto al contesto più ampio, credo molto che accompagnare e costruire un percorso insieme a chi incontro sia fondamentale. Come? È importante ipotizzare insieme degli obiettivi a partire dai bisogni emersi e fare il punto ogni cinque incontri circa:

il percorso è strutturato così in tappe condivise ed esplicitate. In questo modo risulterà maggiore la libertà, sia mia che di chi ho davanti, di capire se e come ciò che si sta portando avanti stia dando i suoi frutti o meno. Tale modalità, imparata e continuamente coltivata grazie ai colleghi del centro Albero di Psiche, porta trasparenza, chiarezza e sicurezza.
Il primo contatto è molto importante e solitamente richiedo una telefonata in cui mi presento brevemente, ascolto i bisogni e quanto mi viene consegnato; poi se quanto richiesto può incontrare le mie competenze, chiedo un primo appuntamento specificando subito gli aspetti pratici: tempi degli incontri, costo e modalità di pagamento, luogo e data. Solitamente il primo incontro individuale ha una durata di un'ora e mezza al massimo, quello di coppia massimo due ore. Nel primo caso seguono incontri di un’ora, nel secondo caso di circa un’ora e mezza.
Gli incontri di consulenza psico-pedagogica nelle scuole e presso i servizi del territorio, invece, hanno durata variabile sulla base dei bisogni e delle esigenze, durata precedentemente concordata. Gli stessi parametri valgono per tutti gli interventi online. I progetti e gli interventi nelle scuole vengono concordati con i Dirigenti e/o con le figure di riferimento con flessibilità e riflessioni condivise.
Due elementi mi accompagnano in ogni incontro: curiosità di scoprire le risorse di chi ho di fronte e desiderio di far stare bene chi accompagno nel percorso!

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