In questi giorni in cui mi godo ferie pure, senza ore di lavoro da remoto o studio, respiro la dolce sensazione del tempo lento e privo di scadenze. La memoria crea spazio e fa mente locale sull’anno passato (si, io calcolo l’anno considerando l’anno scolastico, sia per l'ambito lavorativo che per quello del bimbofocaccina).
Voglio fare, ora, uno degli esercizi che lascio spessissimo alle persone che incontro perché sono convinta che sia estremamente terapeutico.
Durante un colloquio mi è stato detto: “ah ma anche tu che sei una psicologa hai l’ansia?” Ebbene anche noi professionisti abbiamo paure, versiamo lacrime per la preoccupazione e il dolore, ci sentiamo inadeguati e disperati. Quest’anno mi è capitato diverse volte, è stato un anno denso e faticoso. Ma dall’altra parte del buio, quante cose belle ci sono state.
Un motivo della gioia e della soddisfazione siete stati "voi": bambini, ragazzi, uomini e donne, coppie e genitori, che avete chiesto il mio aiuto. Vi ringrazio perché con i vostri passi avete reso reale quanto abbiamo fatto insieme. Sono convinta che dando si riceve, io vi ho dato tempo e competenze e voi mi avete dato la speranza nel cambiamento, sempre possibile. Il dolore non designa una fine, ma una porta da aprire, a volte non sapendo come, a volte con fatica, a volte con una spinta. E di là si trova una vita nuova, luce, sollievo, gioia, forza.
Allora cercherò di pensarvi tutti, fare una buona sintesi, e dire grazie:
- ai genitori che hanno ammesso che i sentimenti non sono “cose per loro”, ma scoprendoli hanno ritrovato il rapporto con i figli
- ai genitori che "non amano giocare", ma nel gioco hanno trovato la via per avvicinarsi ai loro figli aiutandoli nei cali di attenzione, nei momenti di tristezza, di rabbia o di crescita
- ai genitori che hanno capito che un figlio da solo non può cambiare se non si cambia tutti allargando il cuore
- alle coppie che mi hanno chiesto di "imparare a litigare" per tornare a stare bene insieme
- alle coppie che hanno compreso che, anche se la loro storia di coppia era finita, quella di genitori era fondamentale che proseguisse con collaborazione
- ai genitori che "non hanno mollato" e sono riusciti ad accompagnare i loro figli a dormire nel loro lettino, affrontando i timori notturni tutti insieme, ritrovando la loro intimità dopo tanti anni
- ai genitori che hanno ritrovato il loro essere coppia, nelle piccole cose quotidiane, senza sentirsi in colpa
- alle donne che hanno avuto il coraggio di dire "no" a storie logoranti, svuotanti e senza futuro
- alle donne che hanno accolto il dolore di chi avevano vicino allontanando i fantasmi del passato
- agli uomini che hanno deciso di guardare dentro le paure e, accantonando l'orgoglio, hanno compreso il valore della dimensione più sensibile del loro animo
- agli uomini che hanno realizzato che la rabbia eccessiva non è forza, ma rischio e svantaggio relazionale
- agli insegnanti che hanno voluto costruire una rete di aiuto e condivisione reale con me e le famiglie, nonostante gli iniziali pregiudizi
- agli insegnanti che hanno guardato quotidianamente i loro alunni con fiducia, curiosità e affetto
- ai referenti di Adecco che hanno costruito spazi di formazione con grande entusiasmo e fiducia nel mondo psicologico
- ai lavoratori di Adecco che hanno accettato di ascoltare davvero i bisogni loro e altrui per lavorare meglio
- alle ragazze e ai ragazzi che hanno fatto l'enorme salto dal dubbio sul futuro alla leggerezza piena di decisione e fiducia
- alle ragazze e ai ragazzi che hanno compreso nel profondo che l'affettività e la sessualità consapevoli sono una delle vie maestre per essere grandi e felici
- ai bimbi che mi hanno riempita di domande strepitose e interessanti
- ai bimbi che giocando con me hanno vinto scoprendosi forti e meravigliosi
- ai bimbi che giocando con me hanno perso e hanno imparato a divertirsi lo stesso senza "esplodere"
- ai bimbi italiani e ucraini che hanno giocato e riflettuto insieme costruendo serenità e pace
- a tutti voi che avete sempre accolto le mie urgenze da mamma con un bimbo che si ammala una settimana sì e l'altra pure
- alle mie colleghe e ai miei colleghi che quotidianamente rendono possibile e più appassionante il mio lavoro grazie al sostegno reciproco, alle co-conduzioni e alle collaborazioni
E proprio per tutto questo sono carica per settembre! Con qualche nuovo progetto che vi racconterò al momento giusto...
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